La storia della Itosu Kai

A causa della mancanza di una documentazione sostanziale, la maggior parte della storia del Karate è avvolta nel mistero, e si è persa nella nebbia dei tempi.

Le scarse informazioni disponibili, e la tradizionale segretezza hanno costretto gli studenti moderni a fondare la loro interpretazione del Karate su notizie frammentarie raccolte dai pochi documenti storici esistenti, ma prevalentemente su di una trasmissione orale da padre in figlio, da maestro a studente.

Ciò nonostante, tutti gli storici moderni concordano sul fatto che le Arti marziali orientali nascono in India e di qui un metodo di autodifesa chiamato Gong-fu (Quan-fa o Kempo) fu introdotto in Cina dai monaci buddisti e successivamente perfezionato per circa duemila anni.

Secondo la leggenda, il monaco Buddista Da-mo (Bodhidarma l’Illuminato), il fondatore delle Zen, sviluppò la forma primordiale del Karate presso il Monastero di Shaolin, il Monastero della Giovane Foresta, come metodo di ginnastica e di autodifesa per i monaci.

Nel 1340 l’isola di Okinawa, la più grande ed importante dell’arcipelago Ryu-Kyu una catena di isole sparse lungo 800 km tra il mar della Cina e l’Oceano pacifico, intraprese relazioni commerciali con la Cina, e nel 1372 fu formalmente investita del titolo di stato tributario dall’Imperatore cinese Chu Yuen Cheang.

A quel tempo diplomatici e dignitari cinesi furono inviati ad Okinawa, ed è opinione comune che questi nobili portarono le tecniche del Quan-fa cinese nell’isola, qui la tecnica di autodifesa si mescolò ad una forma di lotta originaria di Okinawa il TE (mano) per dare origine al To-te-jutsu (arte della mano forte o mano cinese) da TO (Cina) e TE (mano), precursore del Karate.

In queste tecniche si ritrovano gli elementi originali del Kung Fu, come il richiamo alle strategie di combattimento dei cinque animali (cervo, uccello, tigre, scimmia ed orso), la ricerca del “chi” attraverso la respirazione ed il bersaglio di precisione sui punti vitali del corpo.

Nel 1477, il re di Okinawa Shoshin, per controllare la turbolenza della nobiltà, mise al bando il possesso delle armi e confiscò le terre ed i castelli ai nobili costringendoli a vivere presso il castello reale di Shuri.

Nel maggio 1609, i samurai del clan Satsuma invasero Okinawa e mantennero il divieto dell’uso e del possesso delle armi e la nobiltà continuò a vivere segregata nella città di Shuri.

Dato questo clima di segretezza i primi studenti di To-te-jutsu praticavano di notte, spesso nei cimiteri o in spiagge isolate lontano da occhi indiscreti.

Questo, senza dubbio, contribuì alla scarsa disponibilità di documentazione scritta.

Col tempo il To-te-jutsu fu suddiviso in tre stili che presero il nome dai villaggi in cui si diffuse (Shuri-te, Tomari-te, Naha-te).

Le differenze stilistiche derivano, probabilmente, da differenti influenze tradizionali della Cina.

Vi sono fatti che fanno risalire lo Shuri-te all’arte del tempio di Shaolin, mentre il Naha-te incorpora tecniche più morbide , taoiste, che danno enfasi alla respirazione ed al controllo del “ki”. Il Tomari-te rappresenta una fusione degli altri due stili.

Nel 1683 il diplomatico cinese Wanshu (Wang JI), maestro di kempo, insegnò agli abitanti di Tomari un kata che successivamente prese il suo nome.

Nel 1755 Tode Sakagawa (1733 – 1815) andò in Cina per studiare il Kempo cinese.

L’anno dopo il maestro di kempo, Kushanku (Guan Kui), con i suoi studenti visitò Okinawa ed insegnò il kata che da lui prese il nome.

Tode Sakagawa divenne allievo di Kushanku ed essendo stato il primo maestro a studiare, praticare ed insegnare per tutta la vita nelle isole Ryu-Kyu diede un notevole influsso allo sviluppo del Karate.

Il suo allievo più famoso fu Sokon “Bushi” Matsumura (1792 – 1887), maestro di Shuri-te leader indiscusso e primo capo-scuola storico del moderno Karatè, che insegnò anche ai membri della famiglia reale.

  Immagine di Sokon “bushi” Matsumura

Nello stesso periodo a Tomari viveva Matsumura Kosako, maestro di Tomari-te.

Immagine di Matsumura Kosako

Nel 1875 Kanryo Higaonna (Higashionna in giapponese) (1851 –1915) si spostò nella provincia cinese di Fukien per imparare il kempo da Ryu Ryuko. Al suo ritorno incominciò ad insegnare uno stile di kempo chiamato Naha-te.

Immagine di Kanryo Higaonna

Gradualmente, nel corso del XIX secolo, gli stili Shuri-te e Tomari-te furono identificati in Shorin-ryu, la “scuola del pino flessuoso” o “scuola della giovane foresta” mentre Naha-te divenne, per opera di Chojun Miyagi, Shorei-ryu e quindi Goju-ryu la “scuola del duro e del morbido” .

L’allievo più famoso di Sokon Matsumura fu Yasutsume “Anko” Itosu (1830 – 1915) che divenne a sua volta maestro di Shuri-te. Sensei Itosu fu il caposcuola di moltissimi maestri di kempo moderno e nel 1905 sviluppò i kata Pinan (Channan) prendendo le mosse dai kata Kushanku.

Immagine di Yasutsune Itosu

Il tote-jutsu ed il Ryukyu Kobu-jutsu furono introdotti in Giappone nel 1917, nel maggio di quell’anno, infatti, i maestri Gichin Funakoshi, fondatore dello Shotokan, e Shinko Mayatoshi tennero una grande rappresentazione alla Kyoto Hall delle arti marziali.

Un’altra dimostrazione fondamentale per la crescita del tote-jutsu in Giappone si tenne nel 1921 al castello Shuri alla presenza della famiglia imperiale e del principe Hiroito.

Il fondatore del nostro stile, il Sensei Kenwa Mabuni (1889 – 1952) fu l’allievo prediletto del Maestro Itosu cui successe, come secondo Maestro di Itosu-kai, alla sua morte nel 1915.

Immagine di Kenwa Mabuni

Il maestro Mabuni era amico di infanzia di Chojun Mijagi (fondatore del Goju-ryu) che lo introdusse alla scuola del Sensei Higaonna da cui Mabuni imparò il Naha-te.

Mabuni aveva un culto particolare per i kata che studiava con i più grandi Maestri; Arakaki Kamadeunchu (1840 – 1918) gli insegnò Unshu, Nisheishi, Sochin, Arakaki-sai ed Arakaki-bo; il maestro Gokenki gli insegnò Happoren (Paipuren), Napaipo (Nepai) e Hakutsuru; sotto l’influenza del Sensei Uechi Kanbun, fondatore dell’Uechi-ryu, Mabuni sviluppò il kata Shimpa.

Nel 1929, per richiesta di Jigoro Kano, Mabuni si spostò con la famiglia in Giappone; dopo aver svolto il servizio militare obbligatorio chiuse la carriera come ufficiale di polizia ad Osaka dove si era stabilito e dove insegnava il Tote-jutsu.

Nel 1933 dalla fusione di elementi Shuri-te e Naha-te egli creò un nuovo stile inizialmente denominato Hanko-Ryu (stile mezzo duro).

Qualche anno più tardi, in onore dei suoi Sensei, il Maestro cambiò il nome in SHITO-RYU; l’ideogramma “Shi” si pronuncia “ITO” (da Itosu) e l’ideogramma “To” si pronuncia “HIGA” (da Higaonna). Il nome fu ufficialmente registrato nel 1939.

Mabuni sensei era un esperto rispettato ed ammirato di Tote- Jutsu, di sai e di bo, ed era molto ricercato per la sua conoscenza del bunkai (applicazione) dei vari kata.

Infatti il Maestro Funakoshi, fondatore dello Shotokan, imparò i Pinan (heian) da Mabuni che lo aiutò anche a perfezionare i kata ereditati da Itosu Anko ed Azato Anko.

Funakoshi, inoltre, inviava i suoi migliori allievi alla scuola di Mabuni per perfezionare lo stile.

Sfortunatamente le opere di Mabuni sono andate perdute, rimangono solo le due pubblicazioni del 1934 che furono stampate in Francia nel 1989 da Mabuni Kenei suo figlio.

Attorno al 1936, sia ad Okinawa sia in Giappone il nome Tote-jutsu fu sostituito con Karate-jutsu (arte della mano vuota), molto probabilmente per rimuovere ogni riferimento alla Cina a causa della recente guerra. Come per le altre arti marziali i praticanti di karate furono incoraggiati ad usare il suffisso “do” al posto di “jutsu”. Karate-do (la via della mano vuota).

Uno dei più prolifici discepoli di Mabuni fu il Sensei Sakagami Ryusho (1915 – 1993) che diventò ichiban-deshi (primo allievo) nel 1937, e nel 1952 alla morte di Mabuni fu nominato terzo maestro di Itosu-ha Seito (stile ortodosso di Itosu) mentre il figlio più vecchio di Mabuni assunse la leadership della branca principale dello Shito-Ryu.

Immagine dei Sensei Kei Tsumura e Ryusho Sakagami

Tra le altre branche vanno ricordati:

  • Motubu-ha Shito-Ryu

  • Hayashi-ha Shito-Ryu

  • Shito-Kai

  • Tani-ha Shito-Ryu

  • Shito Kempo-Kai.

Così come Mabuni , anche Sakagami scrisse molti libri e pubblicazioni; alla sua morte nel dicembre 1993 suo figlio Sakagami Sadaaki (9° dan) gli successe come Soke (capo) dello stile Itosu-Kai presso il Nippon Karate-do di Yokohama.

Sadaaki Sakagami 9° Dan Karate Soke

Il fondatore della Itosu-Kai canadese è il Shihan Tsumura Kei (8° dan) che ottenne il 5° dan nella scuola centrale giapponese. Nel 1969 Tsumura introduce lo stile Itosu-Kai presso il Centro Culturale Giapponese a Don Mills (Ontario).


Kei Tsumura 8° Dan Karate Shihan

Quando ancora si trovava in Giappone Tsumura studiò il Kobudo con il Maestro Taira Shinken (1898 – 1970) e fu l’ultimo allievo ad ottenere il 5° dan certificato direttamente dal Maestro.

Nel 1979 Tsumura ottenne il 6° dan e nel 1991 il 7° dan direttamente dal Sensei Sakagami. L’8° Dan, lo ha ottenuto dal Soke Sadaaki Sakagami, qualche anno fa.

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